Mirabile natura della sostanza corporea

Mira de natura substantiae corporeae, 1683

A VI 4, 1465-66

Mirabile natura della sostanza corporea

Sebbene l’estensione e il moto siano più distintamente intelligibili delle altre qualità, le quali, infatti, vanno spiegate facendo uso di quelle, tuttavia bisogna ammettere che, in verità, né l’estensione né il moto sono intesi da noi in modo pienamente distinto, sia perché ci inviluppiamo sempre nelle difficoltà della composizione del continuo e dell’infinito, sia perché nella natura delle cose non vi è, in verità, nessuna figura certa e, pertanto, nessun moto certo. E come il colore e il suono, così pure l’estensione e il moto sono fenomeni, piuttosto che veri attributi delle cose, che contengano una qualche natura assoluta senza essere relativi a noi. In verità, infatti, non si può dire a quale soggetto inerisca il moto e pertanto nel moto nulla è reale oltre alla forza e alla potenza racchiusa nelle cose, ovvero una tale costituzione di esse da cui segua il mutamento dei fenomeni, connesso secondo certe regole.

L’estensione non appartiene alla sostanza del corpo, come neppure il moto, bensì soltanto la materia, o il principio della passione, ossia della natura limitata, e la forma, o il principio dell’azione, ossia della natura illimitata. Infatti in ogni creatura vi sono sia il limitato sia l’infinito. Il limitato, in rapporto alla conoscenza distinta e alla potenza irresistibile. L’illimitato, invece, in rapporto alla conoscenza confusa e all’azione contrastata. L’anima, o meglio: ogni sostanza corporea, è infatti onnisciente in modo confuso e onnipotente in modo contrastato. Nulla accade infatti in tutto il mondo che essa non percepisca ed essa non compie nessuno sforzo che non si estenda all’infinito. Non sarà sbagliato chiamare la forma ‘atto primo’. Ogni creatura ha materia e forma, ossia è corporea. Ogni sostanza è immortale. Ogni sostanza corporea ha l’anima. Ogni anima è immortale. È probabile che ogni anima, anzi, ogni sostanza corporea sia esistita sempre, dall’inizio delle cose. Un ammasso qualunque, ossia un ente per aggregazione come un mucchio di pietre, non sarà detto sostanza corporea, bensì è soltanto un fenomeno. La sostanza corporea non ha nessuna estensione definita.

Quante sono le anime, tanti sono gli atomi sostanziali, o le sostanze corporee.

Se la massa appartenesse per essenza alla sostanza umana, non si potrebbe spiegare in che modo l’uomo rimanga il medesimo.

Le inestricabili difficoltà intorno all’origine delle cose e delle forme scompaiono, perché non vi è nessuna origine di esse o generazione delle sostanze.

trad. ep 2011 LLab

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